Il Paradiso delle Signore, analisi: la fine tra Barbieri e la contessa non convince

 

Per circa due anni, la storia tra Marcello Barbieri e Adelaide di Sant’Erasmo è stata una delle più coraggiose e moderne de Il Paradiso delle Signore. Una donna matura, potente e libera che si innamora di un uomo più giovane, umile e ambizioso. Una relazione nata contro ogni convenzione, che ha conquistato il pubblico proprio perché diversa.

Fino alla stagione 10, il loro è stato uno dei legami più autentici mai raccontati nella fiction Rai, capace di unire mondi opposti con naturalezza. Marcello non si è mai sentito “fuori posto” accanto ad Adelaide.

Anzi, vicino a lei ha imparato a credere in se stesso, a superare le differenze sociali e a diventare l’uomo che aveva sempre sognato di essere. Per questo, la sua decisione di lasciarla a poche ore dalle nozze ha lasciato tutti senza parole. Non solo per la brutalità del gesto, ma perché ha demolito anni di coerenza narrativa e di crescita emotiva.

Il non detto che pesa più delle parole
Marcello, almeno fino alla stagione attuale, non parla mai di figli. Non dice che vuole lasciare Adelaide perché desidera una famiglia “tradizionale”. Eppure, la regia e la scrittura costruiscono una scena che sembra voler suggerire proprio questo: poco prima dell’annullamento delle nozze, vediamo Barbieri passeggiare in piazzetta e “scontrarsi” con un bambino che viene rimproverato dai genitori, per poi essere abbracciato dalla madre.

Il suo sguardo indugia per diversi secondi su quella famiglia. Un’inquadratura apparentemente casuale, ma dal forte valore simbolico. È come se quel momento volesse insinuare nel pubblico l’idea che la differenza d’età tra Marcello e la contessa renda impossibile un futuro insieme, perché lei non può dargli un figlio.

Ed è qui che Il Paradiso delle Signore smette di essere solo una storia d’amore e diventa uno specchio culturale. Non serve che un personaggio lo dica esplicitamente: basta il modo in cui viene mostrato per far passare un messaggio. E il messaggio, in questo caso, è quello più stantio di tutti: una donna, superata una certa età, non può più rappresentare la possibilità di un futuro, ma solo un bellissimo ricordo.

Oltre la maternità: il valore delle donne
La scena della piazzetta, così silenziosa eppure così rumorosa, diventa un simbolo amaro. Come se l’unico futuro possibile sia quello che passa attraverso la genitorialità, e non attraverso l’amore, la complicità o la crescita. Ma una famiglia può esistere anche senza figli. E una donna non perde valore quando il suo corpo cambia, quando non può — o non vuole — essere madre. Ridurre Adelaide a una donna “non più adatta” è un messaggio pericoloso. Perché ci sono spettatrici, giovani e meno giovani, che vedono in lei un modello di indipendenza, forza e rinascita. E che oggi si ritrovano a chiedersi: è questo il destino che la televisione riserva alle donne che non rientrano negli schemi?

Il doppio standard che non muore mai
Se è l’uomo ad avere diversi anni in più, nessuno si scandalizza.

Umberto e Flora, Gianlorenzo e Delia, Tancredi e Rosa, perfino Vittorio e Marta: nessuno ha mai parlato di “problema d’età”. Ma se è la donna ad essere più grande, tutto cambia: l’amore diventa “innaturale”, “destinato a fallire”.

È la prova che, anche nelle storie di finzione, il peso sociale dell’età continua a essere un’arma rivolta solo contro le donne. Adelaide, personaggio complesso e affascinante, viene di nuovo ridotta alla fragilità del suo corpo, alla presunta incapacità di “dare un futuro” a un uomo più giovane. E così, ciò che doveva essere un racconto d’amore moderno, diventa una resa al conformismo: la donna matura viene punita, l’uomo “ritrova se stesso” scegliendo la normalità.

E questo, in una fiction che si è sempre definita “scritta per le donne”, è un passo indietro enorme.

Le reazioni del pubblico: un riflesso della cultura
Può sembrare un discorso ormai superato, eppure diverse reazioni sui social dopo la rottura hanno mostrato quanto sia ancora radicato un certo modo di pensare. C’è chi ha commentato che “era giusto così”, che Marcello “meritava una famiglia vera” o che tra lui e Adelaide “non c’era chimica perché sembravano madre e figlio”.

Osservazioni mai rivolte ad altre coppie della serie, come Umberto e Flora, dove la differenza d’età era addirittura maggiore, ma non scandalizzava nessuno. Ecco il vero paradosso: quando è l’uomo a essere più grande, nessuno parla di “limiti”; quando è la donna ad avere qualche anno in più, il loro amore diventa improvvisamente “sbagliato”.

Un’idea che stride con tutto ciò che la serie aveva costruito finora: Marcello e Adelaide erano la prova che la diversità arricchisce, che l’amore può evolvere e far crescere entrambi. Trasformare la loro relazione in un limite, e non in una forza, ha significato tradire la coerenza narrativa e valoriale di entrambi i personaggi.

Il Paradiso delle Signore 10: innamorarsi non è una colpa, ma come lo si fa conta
Marcello non va condannato per essersi disinnamorato, ma per come ha gestito tutto. Ha illuso Adelaide fino all’ultimo, parlandole di nozze e viaggi, per poi distruggere tutto in poche ore. Un addio improvviso, seguito dall’inizio di una nuova relazione con Rosa Camilli, che ha umiliato non solo la contessa, ma anche ciò che il loro amore ha rappresentato.

E qui si inserisce un altro aspetto problematico: la relazione con Rosa viene mostrata come più “leggera”, più spontanea, quasi come se Marcello nella storia con Adelaide non riuscisse più a respirare.

Eppure, nelle stagioni precedenti, non erano mai stati descritti così: erano complici, innamorati, ironici, capaci di ridere insieme. Il modo in cui ora la fiction riscrive il loro rapporto è ciò che ferisce di più.

Il Paradiso delle Signore, Adelaide e Marcello – screenshot © Rai.

Una storia sacrificata per una trama già vista
Proprio per questo, la loro rottura appare ancora più amara. Non solo perché si basa su motivazioni deboli, ma perché ripropone uno schema già visto: quello di Umberto che lasciava Adelaide per Flora, e di Adelaide che reagiva cercando vendetta, coinvolgendo persino Il Paradiso delle Signore.

Una trama riciclata, che sembra cancellare tutto ciò che di nuovo e autentico la relazione tra la contessa e Barbieri ha portato. Ed è ironico che sia proprio da quella ferita, anni fa, che fosse nata la relazione tra Adelaide e Marcello. Ritornare oggi allo stesso punto è come dire che nessuno, in fondo, cambia davvero — e che la scrittura preferisce la sicurezza dei cliché alla complessità dei sentimenti.

Il coraggio di non riscrivere ciò che funziona
Forse Adelaide e Marcello non avranno il lieto fine che meritavano, ma la loro storia resterà un simbolo di modernità e autenticità. Hanno dimostrato che l’amore può essere complesso, adulto è libero da ruoli prestabiliti. Proprio per questo, vederlo distrutto in nome del déjà-vu narrativo è la delusione più grande.

Non servono storie nuove per emozionare: servono storie vere, coerenti, umane. Quelle che parlano al cuore — come sapevano fare, fino a ieri, Adelaide e Marcello.