Segreti di famiglia 2, anticipazioni 7 novembre: Ilgaz ha un piano
Nessuno dei quattro sa davvero perché ha accettato quell’invito a cena. Ufficialmente è per festeggiare la promozione di Eren, per brindare a un futuro che dovrebbe finalmente essere più sereno. Ufficiosamente, ognuno di loro porta a tavola un segreto che pesa più del vino nei calici. Ilgaz arriva per primo, con quell’aria controllata da procuratore che finge calma mentre dentro la mente corre. Ha un piano, l’ha ripetuto a se stesso per giorni: un piano per proteggere chi ama e allo stesso tempo far crollare il sistema marcio che li ha quasi distrutti. Ceylin entra pochi minuti dopo, il cappotto ancora impregnato dell’umidità della sera e dello stesso odore di paura che da mesi non la abbandona. L’ultima volta che si sono trovati tutti così, intorno a un tavolo, credevano di avere vinto. Oggi nessuno è più certo di cosa significhi “vittoria”.
La cena comincia con brindisi e sorrisi che sembrano foto storte.
Eren solleva il bicchiere, annuncia ufficialmente la sua promozione tra le risate e le battute di rito, ma dietro gli occhi gli passa un’ombra veloce. Sa che quella nuova posizione non è solo un riconoscimento: è anche un bersaglio sulla schiena. Derya, seduta accanto a lui, lo osserva in silenzio: è felice per l’amico, certo, ma non riesce a ignorare la tensione che serpeggia tra Ilgaz e Ceylin. Ogni volta che le loro mani si sfiorano per sbaglio sul tavolo, scattano via come se si fossero bruciati. Si parla di casi chiusi, di vecchi colleghi, di aneddoti da tribunale; eppure, sotto la superficie, tutti aspettano la stessa cosa: che Ilgaz finalmente sveli quel famoso piano di cui accenna da giorni, quello che – dice – potrebbe cambiare tutto. Nessuno di loro immagina quanto quel “tutto” significhi in realtà mettere a rischio le loro stesse vite.
Quando Ilgaz finalmente posa la forchetta e prende la parola, l’aria nella stanza sembra farsi più densa. Dice che non si fida più del sistema, che troppe sentenze sono state comprate, troppi fascicoli spariti nel nulla. Ammette di avere raccolto prove, conti bancari, intercettazioni che collegano un alto procuratore a una rete di corruzione che affonda fino ai casi più delicati degli ultimi anni. E ora è pronto a usarle. Il suo piano non è solo smascherare un uomo, ma costringere l’intero palazzo di giustizia a guardarsi allo specchio. La parte che non aveva ancora confessato, però, è quella che riguarda Ceylin: per rendere credibile la trappola che sta preparando, qualcuno dovrà fingersi più colpevole di quanto non sia. Le voci dei commensali si spengono in un istante. Ceylin comprende all’improvviso che non sono solo pedine in una guerra tra magistrati: sono la miccia destinata a far esplodere tutto.
È allora che segreti vecchi e nuovi irrompono nella stanza come ospiti indesiderati.
Ceylin, che credeva di aver seppellito per sempre quella notte nel bosco con Ozge, rivede per un attimo nella mente il bagagliaio aperto, la terra sulle mani, il fiato corto. Sa che se il procuratore corrotto deciderà di reagire al contrattacco di Ilgaz, la prima cosa che farà sarà tirare fuori tutte le accuse mai rivolte a lei, comprese quelle soffocate prima che arrivassero in aula. Eren, che ha sempre pensato di essere solo un poliziotto leale, ricorda improvvisamente i rapporti di servizio “aggiustati” su richiesta di superiori che oggi lo chiamano “dottore” con un rispetto improvviso. Derya, che ha difeso clienti credendo di stare dalla parte dei deboli, non può evitare di chiedersi quanti di quei deboli fossero in realtà pedine della stessa rete che ora Ilgaz vuole distruggere. In quel momento, ciò che avrebbe dovuto essere un piano lucido e strategico si trasforma in una bomba emotiva pronta a esplodere in faccia a tutti.
La serata si chiude molto dopo il dolce, con i piatti freddi sul tavolo e le parole ancora calde nell’aria. Non c’è più spazio per i brindisi: solo per promesse sussurrate e minacce velate. Ceylin guarda Ilgaz negli occhi e gli chiede se è disposto a sacrificarla di nuovo sull’altare della giustizia; lui le risponde che questa volta il rischio lo correranno insieme, oppure non lo correrà affatto. Eren sa che, accettando di aiutarli dall’interno con la sua nuova carica, potrebbe perdere tutto ciò che ha appena ottenuto. Derya, infine, comprende che difendere la verità significherà forse schierarsi contro colleghi che considerava famiglia. Quando si alzano da tavola e si separano nella notte di Istanbul, ognuno porta con sé una scelta già presa e una paura che non osa confessare. Perché in “Segreti di famiglia 2” non è solo il crimine a essere messo sotto processo: sono i legami, lealtà e amori che, una volta spezzati, non tornano mai più come prima.