Un posto al sole: caos in ospedale! Rossella e Damiano affrontano una notte da incubo

 

**Un posto al sole: caos in ospedale! Rossella e Damiano affrontano una notte da incubo**

È una notte che nessuno al San Filippo dimenticherà mai. L’ospedale, di solito luogo di cura e speranza, si trasforma improvvisamente in un teatro di paura, tensione e scelte impossibili. Rossella, esausta dopo un turno interminabile, pensava di poter finalmente respirare, ma il destino aveva altri piani per lei. Damiano, di guardia notturna nella zona vicina, riceve una chiamata urgente proprio mentre stava per tornare a casa: qualcosa di grave sta accadendo in ospedale.

Quando arriva, l’atmosfera è surreale. Le luci tremolano, i corridoi sono deserti, e un silenzio inquietante si mescola al suono distante delle sirene. Rossella lo vede e per un attimo il tempo sembra fermarsi: tra loro ci sono ancora ferite non rimarginate, parole mai dette e una tensione che si taglia con il coltello. Ma non c’è tempo per pensare al passato: un blackout improvviso fa precipitare l’ospedale nel buio più totale.

In pochi secondi, il caos esplode. I generatori d’emergenza non si accendono, i monitor dei pazienti smettono di funzionare e il reparto di terapia intensiva si ritrova nel panico. Rossella corre da una stanza all’altra cercando di mantenere la calma, mentre Damiano cerca di capire se si tratta solo di un guasto o di qualcosa di più sinistro. Un tecnico dell’ospedale, tremante, rivela che qualcuno ha manomesso il sistema elettrico: non è un incidente, è un sabotaggio.

Nel frattempo, un paziente in condizioni critiche sparisce misteriosamente dal suo letto. Rossella è sconvolta: quell’uomo era sotto la sua responsabilità, e la sua scomparsa potrebbe costarle la carriera. Damiano, seguendo un’intuizione, scopre tracce di sangue nel corridoio del piano sotterraneo, dove poche ore prima erano stati segnalati strani movimenti. Insieme decidono di scendere, senza informare subito la sicurezza: sanno che ogni secondo è prezioso.

Mentre esplorano il seminterrato, illuminati solo dalle torce dei telefoni, la tensione cresce. Rossella cerca di mantenere il controllo, ma dentro di sé è terrorizzata. Damiano la guarda e percepisce la sua paura, ma anche la sua forza. È in quei momenti che ricorda perché l’ha amata, e perché la sua perdita gli pesa ancora come un macigno. Tuttavia, quando un rumore improvviso li fa sobbalzare, tutto l’aspetto romantico svanisce: non sono soli laggiù.

Da una stanza laterale si sente un gemito, poi un colpo secco. Damiano estrae l’arma di servizio, mentre Rossella lo segue, tremando ma decisa. All’interno trovano il paziente scomparso, legato a una sedia, con una maschera d’ossigeno rimossa e segni di lotta. Accanto a lui, un’ombra fugge via. Damiano si lancia all’inseguimento, ma l’aggressore conosce i corridoi meglio di lui. Dopo una corsa concitata, riesce a raggiungerlo nel parcheggio sotterraneo: è un ex dipendente dell’ospedale, licenziato mesi prima per negligenza, ora in cerca di vendetta.

La colluttazione è violenta, e Rossella, accorsa dietro di lui, assiste impotente alla scena. Nel tentativo di difendersi, Damiano viene ferito al braccio, ma riesce a neutralizzare l’uomo con un colpo deciso. Mentre arrivano i rinforzi, Rossella corre verso di lui, le mani che tremano mentre cerca di fermare il sangue. “Non dovevi venire da solo,” gli sussurra con la voce rotta, e per un istante i loro occhi si incontrano, carichi di tutto ciò che non hanno mai avuto il coraggio di dire.

Intanto, al piano superiore, la tensione continua. I medici combattono contro il tempo per salvare i pazienti privi di supporto vitale. Quando finalmente la corrente torna, grazie all’intervento di un tecnico coraggioso, l’ospedale esplode in un applauso liberatorio. Ma la calma non cancella la paura: tutti sanno che quella notte cambierà per sempre qualcosa.

Rossella, esausta, resta accanto a Damiano nel pronto soccorso. Lui, ancora stordito ma vivo, la guarda con gratitudine. “Mi hai salvato tu, come sempre,” dice con un sorriso stanco. Lei scuote la testa, le lacrime agli occhi: “Forse questa volta ci siamo salvati a vicenda.” È un momento di silenzio pieno di significato, in cui tutto il loro passato sembra fondersi in un’unica consapevolezza: nonostante le ferite, l’amore tra loro non è mai morto.

Ma prima che possano parlare ancora, un’infermiera irrompe nella stanza: l’aggressore, ricoverato in stato critico, ha pronunciato un nome prima di perdere conoscenza. Un nome che fa gelare il sangue a entrambi: qualcuno di cui non sospettavano, qualcuno che lavora ancora all’interno dell’ospedale. La sensazione che la notte non sia finita davvero si fa strada tra di loro.

Damiano decide di rimanere sotto copertura per scoprire chi si nasconde dietro il sabotaggio. Rossella, invece, deve affrontare l’indagine interna che la coinvolge direttamente per la scomparsa del paziente. I due si promettono di non lasciare che la verità venga sepolta, anche se questo significherà mettere a rischio tutto.

Quando l’alba sorge su Napoli, l’ospedale sembra tranquillo, ma dietro le finestre illuminate si nasconde ancora un segreto. Rossella guarda il sole sorgere dal corridoio del reparto, con il volto segnato dalla stanchezza ma anche da una nuova determinazione. Sa che quella notte non è stata solo una battaglia contro la paura, ma un punto di svolta nella sua vita e nel suo rapporto con Damiano.

E mentre le prime luci del mattino filtrano tra le tende, il telefono di Damiano vibra: un messaggio anonimo, poche parole che fanno rabbrividire.